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venerdì 24 maggio 2013

La Dieta di Eva



Dopo aver letto questo libro mi sono sentita molto Rhonda Byrne. Avete presente il film The Secret? Quella bellissima signora (ma quanto è bello il brillantino che si appiccica fra gli occhi? ;) che dopo esser venuta in possesso de Il Segreto (che governa la felicità e il successo di ciascun individuo esistente sulla faccia della Terra n.d.a.) decide di condividerlo col mondo intero. Ecco...La Dieta di Eva ha provocato in me la stessa identica reazione! Arrivata all'ultima pagina, una vocina ha iniziato a rieccheggiare in me con l'insistenza di un mantra: "Tutti devono sapere! Gli onnivori devono sapere! Ma anche i vegeteriani, i vegani, i crudisti e i fruttariani."
In poche parole: La Dieta di Eva è un testo sacro che ogni persona alla ricerca di risposte e chiarimenti sul mondo (a volte nebuloso) dell'essere vegan, DEVE possedere.

L'autrice, Aida Vittoria Eltanin, è una persona a dir poco speciale. Amante degli animali, felicemente fruttariana da diversi anni, mette a disposizione del prossimo tutto il suo tempo, tutte le sue energie, tutte le sue conoscenze scientifiche e la sua passione affinché si possa tornare alla frugalità in cucina e a un'alimentazione vegetale basata sulla frutta e, comunque, a un'alimentazione vegan. (Organizza seminari e conferenze, corsi di cucina vegan, si prodiga in aiuti e consigli e spessissimo a titolo gratuito)

Nel libro troverete - giurin giuretta! - la risposta a tutto! Anche a quello che non sapevate di dover chiedere ;)
- Consigli utilissimi su come eliminare carne, latticini e uova
- I miti da sfatare sulla frutta
- Una tabella (da tenere sempre nel portafogli quando si fa la spesa ;) che indica quali frutti e vegetali possono anche essere acquistati non biologici.
- Come organizzare frigo e cucina in previsione di un regime alimentare vegan.
- Dove si trovano calcio, ferro e proteine
- Più di 100 ricette facili e gustose
- Tabelle nutritive molto pratiche e chiare.
- ....e molto, ma davvero molto altro :)

Questo il sito dell'autrice http://www.la-dieta-di-eva.com/
Buona lettura a tutti!

lunedì 14 maggio 2012

Il mondo secondo Monsanto



L'ho finito di leggere oggi mentre aspettavo che Luce uscisse dall'asilo nido. L'ho letto tutto d'un fiato e non vedevo l'ora di condividerlo con voi:

La Monsanto è una azienda americana sorta nel 1901 a Saint Louis e divenuta oggi leder mondiale nella produzione degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati). Più che leader mondiale, io parlerei di azienda che detiene il "monopolio mondiale" in questo settore. Di fatti, in tutto il globo terrestre non esiste altra azienda nel suo genere che abbia la ben che minima percentuale del suo mastodontico potere. Ripeto: nessuno in tutto il mondo!

Il primo prodotto creato dalla Monsanto fu un potentissimo diserbante, il Roundup, pubblicizzato come biodegradabile (poi scopertosi altamente tossico e cancerogeno e responsabile di malformazioni genetiche nei feti).

Il Roundup è cancerogeno. Provoca malformazioni genetiche negli embrioni di persone e animali
La potenza di questo diserbante era talmente alta che nessun agricoltore americano poteva farne a meno. Poi la Monsanto creò il mais OGM, un mais geneticamente modificato proprio per poter sopravvivere al diserbante da lei stessa creato. Roundup e mais OGM viaggiarono quindi sullo stesso binario. Gli agricoltori compravano il potentissimo diserbante che con la precisione di un cecchino distruggeva le erbacce nei loro immensi campi e compravano mais OGM perché gli resistesse. Connubio perfetto! O quasi.

Il Roundup spruzzato sulle piantagioni faceva sì morire tutte le erbacce senza intaccare il mais geneticamente modificato, ma quest'ultimo ne rimaneva comunque impregnato. Fu così che il Roundup finì sulle tavole degli americani - sotto forma di mais e suoi derivati - e nei mangimi degli allevamenti intensivi. Carne, latte, uova e derivati finirono anch'essi con l'esserne contaminati.

Una coltivazione di mais geneticamente modificato

Ma la questione più assurda fu quella dei brevetti. Il mais OGM, essendo una "creazione" industriale era - ed è - coperta da royalty.
Io, produttore agricolo, una volta che ho deciso di acquistare una partita di semi di mais OGM della Monsanto, (e mi conviene acquistarli, perché così geneticamente modificati sono più resistenti di quelli che modificati non sono - dopo che li ho seminati e ho raccolto il prodotto finale, ho il DIVIETO di conservare i semi avanzati per utilizzarli nella semina della prossima stagione - come gli agricoltori fanno da millenni - e questo perché i semi della Monsanto sono brevettati. Quindi....di volta in volta devo ricomprarli. Da loro ovviamente. E se non ho i soldi per ricomprarli di volta in volta? Posso fare la furbetta e zitta zitta conservarmi dei semi che utilizzerò per il prossimo anno? No! Perché la Monsanto ha dei detective privati - sì, avete capito bene, detective privati - che di notte si intrufolano nelle aziende agricole per smascherare e denunciare chi non si attiene alle sue leggi. Ha addirittura istituito un numero di telefono gratuito - e anonimo - dove i vostri vicini di casa, agricoltori confinanti con i vostri ettari di terreno, possano chiamare e denunciarvi. Tutto questo per creare un clima di sospetto e terrore. Tutto questo per far sì che nessuno possa farla franca.

Questo interessantissimo libro scritto dalla giornalista francese Marie-Monique Robin, è il risultato di diversi anni di ricerche. Ricerche in cui si evince di quanti e quali appoggi politici made in USA ha avuto la Monsanto. Ricerche in cui emergono corruzioni, falsificazioni di documenti scientifici, pressioni di ogni sorta. Oggi la Monsanto è un colosso mondiale che ha sta iniziando a mettere in ginocchio anche Messico e India. Il Messico, dove la biodiversità era tutelata dallo stato oggi è ormai contaminata dagli OGM trasportati dai camion - i semi geneticamente modificati caduti durante il trasporto si sono impiantati nelle piantagioni e si stanno riproducendo spontaneamente.

Un agricoltore messicano durante una protesta

In India, invece, terzo produttore mondiale di cotone, la Monsanto ha iniziato ad importare semi OGM anche di questa pianta, creando collassi economici all'interno delle piccole economie rurali. E' proprio in India, a seguito di questo evento, che si stanno moltiplicando i "suicidi del cotone". Suicidi all'ordine del giorno di agricoltori distrutti dai debiti.

Una manifestazione in India contro i "suicidi del cotone"
La Monsanto sembra inarrestabile e dopo mais e cotone ecco pronte melanzane, patate, pomodori etc etc.

Nessuno ha più potere al mondo di chi controlla il cibo del mondo. Nessuna guerra potrebbe riuscire laddove riesce chi governa la fame dei popoli. Meditiamo gente. Meditiamo.

Da leggere assolutamente!! Comprare, regalare, imprestare, divulgare, informare.

mercoledì 2 novembre 2011

Sei all'inizio? Vacci piano con te stesso

Victoria Moran, scrittrice vegana
Molti anni fa, lessi un libro che mi cambiò la vita e che divenne "Il Libro" che da allora staziona fedelmente sul mio comodino accanto al letto. Questo libro si intitola "La vita che hai sempre voluto" e che purtroppo, in Italia, ora è fuori produzione. Per la copia in inglese cliccate qui.

La mia copia del libro "distrutta" dagli anni

Molti anni dopo l'uscita di questo libro, contattai Victoria per chiederle alcuni consigli ed opinioni riguardo l'alimentazione vegana. Lei si dimostrò subito gentile e disponibile e ci scambiammo qualche mail. In una di queste, mi scrisse queste importanti righe:


"(...) cheese is the hardest to give up, but you don't have to be perfect from day 1. Just make it a lovely adventure, read a lot, and go easy on yourself."


"(...) il formaggio è il più difficile da togliere, ma tu non devi essere perfetta dal primo giorno. Rendila un'avventura piacevole, leggi molto e vacci piano con te stessa".


Devo dire che questo "vacci piano con te stesso" è ripreso anche da alcuni dei maggiori libri di alimentazione vegana che ho letto. "La Cucina Etica per mamma e bambino" di Emanuela Barbero e Antonella Sagone, per esempio, raccomanda alle donne in allattamento e gravidanza di non cambiare regime alimentare in questi due momenti così delicati per una donna.
Non viene scritto espressamente, ma si intuisce il riferimento del passaggio da quello onnivoro a quello vegano.
"Quando, di punto in bianco, si abbandona un sistema di riferimento alimentare consueto, strutturato, che ha trovato nel tempo il suo equilibrio, ci vuole altro tempo prima di trovare un equilibrio nuovo, e intanto che si procede per prove ed errori si rischia di andare incontro a carenze, intolleranze, insoddisfazioni, squilibri. (...)".


Andateci piano con voi stessi. Ecco, io credo che dirlo, specificarlo a più riprese, sia una dimostrazione di assoluta trasparenza e sincerità da parte di chi vegano lo è ormai da tempo. La verità è che il nocciolo della questione, per chi ancora nemmeno sa come approcciarsi al regime alimentare vegano, è che prima si "introducono" tutti i cibi che andrebbero a compensare quelli di derivazione animale (faccio esempi facilissimi e semplicistici: il seitan o i legumi per la carne, il tempeh e il tofu per uova e formaggio, il sesamo e la frutta secca per sopperire al calcio e al ferro, l'olio di lino per il pesce etc etc.) e solo dopo, ripeto, DOPO, si eliminano i prodotti che si vuole togliere. Sembra semplice, ma non lo è. Almeno, per me non lo è stato. E come ha scritto la mia paladina, Victoria Moran, questa avventura non deve essere un supplizio, una privazione, ma uno stile di vita nuovo e affascinante, che ci permette di scoprire nuovi gusti e nuovi sapori, che ci riconcilia con la vita ed il gusto vero per il cibo, perché la carcassa di una mucca uccisa e squartata non è cibo, è solo il cadavere di un povero animale che ha sofferto. Essere vegani è uno stile di vita che ci riconcilia col mondo, che riempie d'amore le nostre giornate, la nostra tavola e le nostre cucine, con la curiosità di rimetterci ai fornelli, imparando nuove ricette e nuovi accostamenti di sapori, da proporre ai nostri figli e più in generale, alle persone che amiamo.

venerdì 21 ottobre 2011

L'amore per gli animali e i vegetali è scritto nei geni

E.O. Wilson


Sono felice! E' da tempo che cercavo una spiegazione plausibile a un'idea che da sempre aleggiava nella mia testa. Vi siete mai chiesti perché ci si sente "bene", "in perfetto agio", davanti a un paesaggio naturale di quelli mozzafiato, ricco di specchi d'acqua che riflettono cime innevate e ruscelli tintinnanti di ciottoli e rami spezzati? O davanti a una distesa di alberi alti a perdifiato - come ad esempio le sequoie americane- , davanti a praterie, foreste, savane? Perché abbiamo - soprattutto noi donne - un bisogno quasi atavico di riempire i nostri davanzali, i nostri balconi e le nostre case con vasi di fiori e piante? E - la domanda più importante - perché non esiste bambino al mondo (o quasi) che farebbe carte false pur di avere un cucciolo di cane o di gatto? Ecco, oggi ho trovato la risposta che cercavo! Già, perché secondo me (ed ecco che nei miei post, si parla ancora di "istinto"), questa attrazione per la natura e gli animali, spesso prescinde da noi ed esula dalla nostra volontà. Una sorta di "richiamo della foresta". L'ho sempre pensato, ma non riuscivo ne' a capirne il perché, ne' a darmi una spiegazione valida. Bè, la spiegazione invece esiste! L'amore per gli animali e i vegetali è scritto nei geni! Questo fenomeno di chiama "Biofilia" ed è stato coniato nel 1984 da Edward O. Wilson, un grandissimo biologo americano di Harvard.



La teoria di Wilson - in parole spicce - afferma che questo "richiamo della foresta" non si acquisisce nel corso della vita, ma risiede nei nostri geni, nel nostro vissuto in quanto specie umana. In pratica questa necessità di attrazione che abbiamo con differenti forme di vita (animali o vegetali) è l'espressione di una necessità biologica che ci accompagna da milioni di anni. Sempre secondo Wilson, pare che il nostro cervello abbia memorizzato nel corso della nostra vita sulla Terra, quelle capacità di interazione soprattutto con piante e animali che si sono rivelate necessarie alla sopravvivenza della specie. Insomma, ora possiamo spiegarci anche il perché della "ovvia" richiesta di abitazioni vista mare, vista collina, vista montagna. Altro non sono che un antichissimo retaggio biologico. La vicinanza con l'acqua, per esempio, è un segno evidente di come questi luoghi (o habitat) devono avere apportato grandi benefici ai nostri antenati, così da lasciare un segno indelebile nella nostra specie. Ah, importantissimo!! Wilson affermava anche che, soprattutto nell'epoca attuale e soprattutto in Occidente, purtroppo si sta verificando un fenomeno di contrasto con la Biofilia, chiamato NDD - Nature Deficit Disorder-. Quando una mamma ripete in continuazione al proprio bimbo di lavarsi le mani sporche di terra, di pulirsi i piedi sullo zerbino prima di entrare in casa, di coprirsi bene perché fuori piove e fa freddo, o di non toccare un gattino di cortile perché possibile portatore di malattie, ecco che instilla nel bimbo il dubbio (e quindi la paura) che la natura, la terra, le intemperie, gli animali selvaggi, siano minacciosi e nemici. Ma questa consapevolezza (errata, of corse ;) si scontra nell'inconscio con la nostra Biofilia. Ed è da questo scontro che il bambino (e poi l'adulto) svilupperà questo NDD. Una sorta di disagio nel rapportarsi alla natura e agli animali. Non è triste? Sì, lo è molto! :(

giovedì 20 ottobre 2011

La psicologia della "fame"




Vi siete mai chiesti cosa rappresenti il cibo per voi? Perché l'essere umano mangia e in che modo lo fa? Tralasciando risposte ovvie, ho scoperto che dietro al "mangiare", al "nutrirsi", c'è tutto un mondo affascinante che condiziona persino i nostri rapporti sociali. Per esempio, io non sapevo che per un neonato fosse un fattore fisiologico ed istintivo mordere il capezzolo della mamma. Su tanti siti e tanti libri che ho letto riguardo l'allattamento al seno,  "il morso del capezzolo" prende quasi un'accezione negativa; quella del bimbo che ha un rapporto di amore-odio nei confronti della mamma (e chissà poi perché dovrebbe provare odio??). E invece no, ho scoperto che non è così. Niente di più falso! Il morso è un gesto del tutto istintivo in un cucciolo di animale e lo è altrettanto in un cucciolo di uomo. Se poi, a seguito di questo gesto - che è quindi del tutto naturale - il neonato viene "sgridato" o colpevolizzato (e tante volte questa "colpa" si manifesta con l'allontanamento dal seno da parte della mamma), il neonato penserà che il morso, anche in senso più lato - mordere la vita, mordere i problemi, mordere il cibo stesso una volta che verrà messo in bocca-  sarà un comportamento da condannare.

Ed è da questo insegnamento inconscio, profondamente errato, che possono svilupparsi problematiche future. Ad esempio come i bambini (ma anche moltissimi adulti) che prediligono cibi da ingerire con facilità piuttosto che quelli da mordere e ridurre in poltiglia coi propri denti. Futuri adulti che saranno quindi portati ad ingurgitare il cibo il più velocemente possibile privandosi così del gusto nel cibarsi e dall'insegnamento della "pazienza" che deriva dall'atto del masticare più o meno a lungo. Futuri adulti che svilupperanno altresì la tendenza di "ingoiare il boccone" (anche e soprattutto in senso metaforico), piuttosto che strapparlo coi denti, sminuzzarlo, assaporarlo in bocca ed infine ingoiarlo, metabolizzarlo per poi trattenere solo ciò che "serve" lasciando andare il resto. Ancora una volta, il cibo, e il modo in cui viene trasformato dalla nostra bocca e dai nostri denti, è sinonimo del comportamento che spesso teniamo con la società. Bello, vero? :)
Bè, tutte queste cose le ho lette in un libro che mi è stato consigliato da una psicoterapeuta (vegetariana, sarà un caso? ;) che lavora presso il reparto maternità dove ho partorito Luce. Posso dire che è diventata una mia carissima amica :)

Il libro ha una copertina un po' inquietante - lo confesso - e si intitola:

E' un libro scritto nel 1942 da Frederick Perls, uno psicoanalista eretico che fu il precursore di un modello di terapia integrata che verrà poi chiamato "Psicoterapia della Gestalt". Vi anticipo che la lettura non è ne' semplice, ne' immediata, ma leggerne almeno alcuni passaggi sarà davvero interessante.