Visualizzazione post con etichetta Io. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Io. Mostra tutti i post

lunedì 30 aprile 2012

Il mio primo Vegan Fest

Vegan Fest 2012
Proprio in questi giorni, a Seravezza in provincia di Lucca, si sta svolgendo il Vegan Festival. Secondo voi avrei potuto non andarci? Certo che no!! Ero troppo incuriosita da questo evento che pare essere il più grande d'Europa. Il tempo non è stato molto clemente, ha piovuto tutto il giorno e faceva un discreto freddino, cosa che non credo abbia intimorito nessuno visto il grandissimo numero di partecipanti e considerando che non si trovava un parcheggio libero nel giro di qualche km!


Comunque: abbiamo colto l'occasione per rivedere dei cari amici che ci hanno ospitato nel loro bellissimo casale ristrutturato sulle colline toscane. Eravamo io, mio marito, Luce, il nostro amico con la sua fidanzata russa e il papà di lui, un simpaticissimo signore romano che sembrava essere la versione un po' attempata di Claudio Verdone. Ovviamente sono riuscita a coinvolgere tutti e ci siamo divertiti un mondo!

Luce si è divertita come una pazza :)

C'erano tantissime bancarelle di prodotti bio e vegan, ma anche prodotti quali Mooncup - ora le fanno anche colorate, quella lilla era spettacolare, peccato ne abbia già una trasparente :( - pannolini lavabili, libri, vestiario, bigiotteria, erbe officinali, saponi, ma anche laboratori ci cucina, di yoga e chi più ne ha più ne metta. Peccato che non trovando parcheggio, siamo arrivati agli stands verso le 11,30 e ben presto Luce ha iniziato ad aver fame. Così ci siamo divisi, Luce e Alfonso sono andati a mangiare una focaccia gigante con "nutella" vegan, io sono sgattaiolata  da sola a comprare un po' di cosine e i nostri amici, che di vegan sapevano nulla o poco, sono andati alla ricerca di ingredienti per cucinare, una volta a casa, una lasagna vegan.

C'era davvero tanta, ma tanta gente e io sono rimasta molto colpita dal gran numero di famiglie con bambini che nonostante la pioggia e le pozzanghere melmose sul prato e nonostante fossero vestiti di tutto punto...camminavano scalzi!! Lì per lì non avevo capito, ma credo si tratti di un filone del naturismo: lo Scalzismo o in inglese il Barefooting.

Non ho fatto molto acquisti, ma solo perché si doveva fare una discreta coda un po' per tutto. Alla fine ho comprato un vestitino graziosissimo per Luce, prodotto con cotone bio e dipinto a mano con colori naturali.



vestitino per Luce


Una essenza di mandarino fatta con polvere di buccia di mandarino che sprigiona un profumo intensissimo. Credo che la userò per qualche tisana o per la glassa di qualche torta vegan.

essenza di mandarino

E per finire ho comprato un vasetto di Stevia. Il ragazzo che me l'ha venduta ha detto che devo subito trapiantarla - ha già tante radici - e aspettare a staccare le foglie solo quando sarà bella rigogliosa, altrimenti farà fatica a crescere. La posso tenere sul balcone, ma dovrò ripararla in inverno durante il grande gelo. Le foglie si potranno essiccare e triturare per poi essere utilizzate come dolcificante naturale a zero calorie. Proverò!

Stevia

E' stata davvero una bella giornata :)
Un'occasione da vivere insieme alla mia famiglia e i miei amici!

mercoledì 9 novembre 2011

Una fotografia, la mia cucina, la mia vita





Un dettaglio della mia cucina


Oggi mi sento in una fase di stallo :( Mi sento divisa in due, anzi...in tre. Sì, perché coniugare tre diversi stili alimentari - quello vegano per me, quello onnivoro per Alfo e quello "misto" per Luce, non è affatto semplice. Il tempo è sempre poco e quel poco che mi rimane alla fine della giornata devo giostrarmelo sempre alla svelta, con diversi ingredienti, diversi tempi di cottura, diverse consistenze, diverse ricette. E non sempre quello che ne vien fuori è di "gradimento" ai miei commensali...ça va sans dire! Ecco, oggi mi sento come questa fotografia che ho scattato poco fa in cucina. Da una parte le ricette francesi (e molto, molto, molto burrose) di Julia Child, quelle americane dell'ormai leggendario -  ed entrato nel mito - "Joy of Cooking" di Irma Rombauer e dall'altro lato i libri di cucina vegetariana o vegana. Nella foto appaiono anche il barattolo del caffè di mio marito e il mio macinino di spezie provenzali comperato l'estate scorsa a Sainte Maxime (un luogo incantevole!!). Poi...lo vedete quel macinino da caffè Lehnartz ante guerra che era di mia nonna? (cioè, sarebbe ancora suo se non glielo avessi rubato in una della mie ultime visite :) Ecco! Io oggi mi sento un po' così. Come un qualcosa che macina, macina, macina, senza sapere bene cosa stia facendo e come. Naturalmente......fra una ricetta onnivora ed una vegana :)

mercoledì 19 ottobre 2011

Il primo istinto vegano



Spesso le cose accadono semplicemente perché devono accadere. Forse è scritto nel destino o forse, quella che io chiamo "la voce dell'istinto primordiale", si mette ad urlare così forte nella tua testa, che ti risulta difficile fingere di non sentirla. Ma cos'é questo istinto primordiale? Un' Entità? Una forza occulta? Sinergie casuali che si intrecciano fra loro? No, niente di tutto questo. L'"Istinto primordiale", non siamo altro che Noi Stessi, nel nocciolo più puro e granitico della nostra interiorità, prima di venire intaccati dai limiti e dai comuni mal-costumi della società in cui viviamo. Come è possibile che un bambino rifiuti di bere latte quando ha mal di pancia? O che non abbia una particolare predilezione verso la pasta, quando (e di solito si copre dopo diverso tempo) ha una predisposizione alla celiachia? La risposta è la medesima: Istinto.

E fu proprio questo Istinto che verso i 15 anni, mi fece provare un moto di disgusto davanti ad un piatto di carne. Come molti bambini nati nel nord Italia, sono cresciuta a fettine di fesa di vitello cotte nel burro e salvia. Quel giorno, però, accadde qualcosa. Era una giornata estiva, una bella giornata. Avevo trascorso la mattina in spiaggia, tuffandomi nel mare della Liguria, nuotando e ridendo con le amiche. Quando mi sedetti a tavola, avevo ancora il prendisole bagnato e ciocche di capelli che mi sgocciolavano sulla fronte. Carne. Carne nel piatto. Cos'era esattamente quella bella fettina dorata? Fu proprio il mio Istinto che mi rispose e lo fece nel modo più brusco e schietto possibile. Un pezzo di cadavere! Presumibilmente smembrato da un animale almeno un paio di giorni prima (e quindi, già in stato di putrefazione). Nella mia testa vidi scorrere fotogrammi degni di un film horror, vidi il vitellino strappato alla sua mamma, sentii in modo empatico il suo terrore e il suo dolore lacerante quando - purtroppo - capì cosa sarebbe accaduto da lì a poco: la fine della sua brevissima vita. Con quelle immagini proiettate sopra quel piatto di carne, il mio Istinto mi fece capire che quello che facevo e avevo fatto per anni - mangiare carcasse di animali massacrati con la leggerezza di un macabro gioco-, non aveva mai fatto parte del mio "nocciolo interiore". Semplicemente avevo sempre finto, forse per convenzione sociale, che non fosse così.




Ed ecco il mio primo post ;)

In questo istante mi sento molto Julie Powell, che nelle prime ore dell'alba, starnutendo e facendo un uso smodato di Kleenx, iniziava il suo blog The Julie/Julia Project. Le differenze tra me e lei sono sostanziali. Lei vive a NY (beata lei!!), io no, lei possiede un gatto io un golden retriever, lei non ha figli (o almeno, non li aveva all'epoca del suo blog, ora non so...), io ho una bimba di 22 mesi che ora sta dormendo al mio posto (per mio posto intendo proprio il mio posto nel lettone ;). Lei starnutiva nei fazzoletti di carta, io mi sono concessa l'uso smodato di un rotolo di carta igienica.


Fuori piove e fa un freddo becco. Mio marito è via per lavoro, quindi fra meno di un'ora dovrò fasciare Luce nel suo Mei Tai e con lei accoccolata così, porteremo fuori Cochise. Da lì, dritte di filato al nido. Ah...mi presento ;) Io sono Romina, piacere!