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martedì 8 maggio 2012

Dieta dimagrante e alimentazione vegana

Dopo la mia gravidanza sono tornata quella di prima grazie ad una dieta ipocalorica in regime alimentare Vegan.

La cultura e la consapevolazza Veg si sta piano piano diffondendo, sebbene con tempi lentissimi e molti ostacoli da affrontare. Alzi la mano chi di voi - presupponendo che voi siate vegani, vegetariani o che abbiate una mezza ideuccia di diventarlo - non abbia incontrato il più alto tasso di portoni chiusi in faccia ed espressioni allarmate - e allarmanti - fra la categoria medica. Quando, da giovanissima, mi apprestavo timidamente ad avvicinarmi alla scelta veg, i medici sono stati i più duri nell'ostacolarmi e quasi sempre facendomi morire di paura. Mi è stato detto davvero di tutto:

- che mi sarebbero caduti i capelli
- che non avrei mai potuto avere figli
- che se invece nel remotissimo caso in cui, per intercessione di forza divina, sarei riuscita a rimanere incinta, mio figlio sarebbe stato ritardato, menomato o sarebbe morto prematuro (tiè!)
- che sarei diventata anemica
- che gli scompensi nel mio organismo sarebbero stati tali da interferire col mio sistema nervoso
- che il cuore si sarebbe indebolito a tal punto che non sarei più stata in grado di - nell'ordine -: camminare, salire le scale, chinarmi per allacciare un paio di scarpe.

E questa è sola una ridottissima raccolta di moniti terrorizzanti ai quali venivo sottoposta durante le visite mediche. Spesso mi accorgevo che la cultura veg non faceva parte del loro "repertorio", come se alla facoltà di medicina i testi di alimentazione vegetariana fossero stati ammucchiati nel cortile e dati al rogo come nel libro di fantascienza Fahrenheit 451 dove, per la cronaca, 451 gradi Fahrenheit è la temperatura di autocombustione della carta.

Com'era possibile che medici anche piuttosto accreditati ne sapessero così poco? E poi, davvero non ne sapevano nulla o semplicemente "non si azzardavano" a parlarne in quanto argomento in controtendenza e quindi scomodo?

Un altro errore che spesso commette chi di Veg sa nulla o poco è quello di confondere dieta dimagrante e alimentazione veg, spacciandoli per medesima identità. E già, perché nell'immaginario collettivo noi vegani ci nutriamo solo di acqua di rubinetto e insalatine scondite e da qui a considerarci dei fissati della linea - per giunta un po' picchiatelli - il passo è breve. Purtroppo.

Poi, come avviene un po' per tutti, ho avuto il mio momento di forza, il momento di "ora decido io". E precisamente questo avvenne dopo la nascita di Luce. Premetto che sono stata sempre molto magra, il giorno esatto del mio matrimonio raggiunsi il peso piuma di 45 kg per 160 cm di altezza. Prima di rimanere incinta l'ago della bilancia era posizionato sui 48 kg. Durante la gravidanza invece, il mio peso subì un aumento vertiginoso, dato da una impellente fame nervosa. Che peso raggiunsi? Non lo saprete mai, nemmeno sotto tortura!! Sappiate solo che non riuscivo più a guardarmi allo specchio :(

Volevo dimagrire, ma volevo altresì diventare vegana. Era davvero impossibile coniugare le due cose?? Su consiglio di un'amica vegetariana consultai il sito della Società Scientifica di Scienza Vegetariana, un sito che è un'istituzione nel suo genere. All'interno vi è una utilissima sezione in cui si può trovare il medico di cui abbiamo bisogno - generico, dietologo, psichiatra, pediatra, ginecologo etc etc -. Tutti i medici indicati sono assolutamente Veg!!!
E fu così che conobbi la mia nutrizionista, la Dott.ssa De Petris (luminare nel suo campo) che dopo avermi sottoposta ad ogni sorta di accertamento medico, elaborò una personalizzatissima dieta ipocalorica in regime vegetariano (in un secondo tempo e su mia richiesta me la fece vegana!).

La mia dieta ipocalorica vegetariana appesa sulla lavagnetta della cucina

Fu seguendo quella dieta che capii quanto fosse ampia la varietà di cibo che potevo mangiare! Altro che acqua e insalatina!!

Cereali (che non sono quelli del Kinder Bueno eh?!  Sono grano, riso, farro, segale, kamut, miglio, quinoa, mais, amaranto, grano saraceno etc etc) pane, legumi, seitan, tempeh, tofu, semi oleaginosi, alghe, frutta e verdura fresca in quantità, latti vegetali, malti, frutta secca e disidratata e persino cioccolata!

Mi diede due integratori, la vitamina B12 e la vitamina D (della quale ero carente). Nei tempi giusti persi una quantità ragguardevole di peso e più trascorrevano i giorni e più mi sentivo leggera, forte e piena di vigore. Non ero più ne' stanca ne' lamentosa, ma anzi, fu un periodo di intense attività fisiche e creative. Terminata la dieta mi prescrisse una sorta di dieta di mantenimento che altro non è che un regime alimentare sano e ovviamente, vegan!

Ricordate amici, se nell'alimentazione onnivora esistono diete dimagranti, esistono anche nell'alimentazione vegetariana e vegana. Dieta e regime alimentare sono due cose distinte. Affidatevi ad un bravo medico e seguite tutte le sue indicazioni. Non fate nulla di testa vostra! Abbiate perseveranza e pazienza, la felicità è alla portata di tutti :)

venerdì 13 aprile 2012

Vitamina B12. E' davvero necessario integrarla? Pare di sì.

La mia confezione di B12




E' da tanto che volevo scrivere questo post, ma non essendo io un medico, per tanto tempo mi sono sentita combattuta. Poi però, mi ritrovavo a leggere tante informazioni contrastanti fra loro, più che altro in blog e siti vegan e quindi, oggi, ho voluto dire la mia, per l'esperienza - seppur molto modesta - che ho, ma soprattutto per le informazioni che ho appreso durante le mie visite nutrizionali da quella che io - ma non solo io - considero la Guru della scienza vegana a livello internazionale. La mitica Dott.ssa De Petris!!





Nei miei primi post, scrivevo infatti che chi intende avvicinarsi al regime alimentare vegan, se intende farlo coscientemente, in modo sano e sensato e senza arrecare carenze al proprio organismo, non solo deve documentarsi davvero, ma davvero, ma davvero bene...ma è opportuno che si rechi - almeno qualche volta - da un vero esperto, da un medico, da un nutrizionista vegan. Ciò che vi sto scrivendo è ciò che mi ha spiegato lei alla mia prima visita.

La B12 è una vitamina sintetizzata da alcuni tipi di batteri che colonizzano (sarebbe meglio dire...colonizzavano) le superfici delle piante, delle verdure, della frutta, dell'erba etc etc. (alimenti mangiati dagli animali che quindi la conterranno nelle loro carni e la trasmetteranno nel loro latte e nei vari derivati) è fondamentale per il nostro organismo soprattutto per il nostro sistema nervoso (e per tante altre cose che vi spiegherà meglio il vostro medico :)

Questo batterio si trovava nella terra ed era sufficiente (molti, moooooltiiiiii anni fa), mangiare dell'insalata (faccio un esempio stupido) o delle carote ripulite grossolanamente dalla terra che le ricopriva (insomma, niente acqua e amuchina come si vede nella pubblicità in TV, bastava una semplice ed energica "scrollata" ;) e questo era sufficiente per far sì che il nostro organismo l'assumesse. La B12 è infatti altamente solubile e a contatto con l'acqua....ops....scivola via (questo in soldoni). Ovviamente, di rimando, si trovava anche nel latte delle mucche che mangiavano l'erba colonizzata dal batterio, nei vari formaggi, carni etc etc.  Tutto questo, ora, non è più possibile, cioè...non in modo del tutto naturale. Colpa dello smog, dei fertilizzanti, della nostra mania di lavare, sterilizzare, disinfettare tutto ciò che portiamo alla bocca...tutto questo ha fatto sì che l'allegro "batterio-sintetizzatore-felice-di-B12" si sia estinto - o quasi - come i dinosauri. Non che si sia proprio estinto, eh! Diciamo che qualche rarissimo esemplare è stato avvistato vagare solitario, alla ricerca di un simil-batterio per accoppiarsi :)

Insomma, la B12 sintetizzata da questo ormai rarissimo batterio è davvero minima, minimissima, (minerrima??) ed assolutamente insufficiente al fabbisogno umano. Ecco perché allevatori ed agricoltori sono corsi ai ripari (leggasi qualche riga più avanti in che modo hanno aggirato il problema*).

Avevo letto da qualche parte che qualche impavido vegan, dopo aver lavorato al suo orto, rimaneva per qualche giorno senza lavarsi le mani asserendo che questo gli era sufficiente (non chiedetemi come) per colonizzare i suoi palmi col felice-batterio-della-B12. Ho anche letto che i germogli (soprattutto quelli dell'erba alfa-alfa) sono habitat ideale per il ripopolamento del batterio, ma la De Petris, l'ho confesso, si è fatta due sonore e grasse risate in ambedue i casi. Insomma, non c'è davvero verso. La B12 deve essere assunta o come integratore o con qualche alimento "rafforzato" che quindi la contenga di sintesi. 


*Mi ha anche spiegato che la quasi totalità degli agricoltori (e quindi anche bio!!!), sono costretti a spruzzare la B12 con degli idranti, sull'erba che mangeranno le loro mucche. Sì, è un po' triste...ma pare non ci sia alternativa :(


Tutto questo per concludere che gli onnivori - o i vegetariani - di riffa o di raffa riescono comunque ad assumere la B12 negli alimenti che mangiano, ma per i vegani è vita davvero dura!

Se c'è qualcuno in ascolto che ha esperienze diverse, si faccia avanti. Ben venga il confronto e lo scambio di esperienze!